Liliano Marcaccio

 

Liliano Marcaccio nasce a Fermo il 14 giugno del 1933 l’ultimo di sei fratelli. I suoi genitori Costantino e Santa sono mezzadri e vivono del lavoro nei campi. Liliano intorni ai 7/9 anni ha un’incidente domestico che lo porta prima, alla perdita della vista di un occhio e poi nonostante cure dolorosissime, alla cecità totale.
I suoi genitori raggiunti i 14 anni comprendono l’importanza di dare a Liliano degli strumenti per affrontare il futuro e lo iscrivono presso l’Istituto Serafico di Assisi, all’epoca un ‘Istituto specializzato per ragazzi sordo muti e ciechi. Li resta per sette anni, e si distingue per essere uno studente brillante. Resta sempre legato alle sue origine tanto d’aiutare il contadino che lavorava presso l’Istituto a piantumare i cipressi che oggi circondano maestosi l’Istituto, attualmente visibili dalla strada per tutti coloro che visitando Assisi per recarsi al parcheggio sottostante la Basilica di San Francesco.
Dopo la scuola di Assisi dove gli viene insegnata la piena autonomia nella gestione della quotidianità, frequenta l’Istituto Tecnico Tessile a Firenze, una città che resterà per sempre nel suo cuore. Anche li spicca come studente tanto da Vincere la Pagella d’Oro e in un gesto di generosità Liliano dona la cifra in denaro, al compagno di scuola arrivato secondo ma che era orfano di padre.
Ritorna nella sua Fermo, frequenta un corso per massaggiatore ottenendo il massimo dei voti, e poi viene assunto come centralista (dove resta fino alla pensione) presso l’Ospedale Civile Augusto Murri.
25 settembre 1966 sposa Silvana dalla quale ha due figli Gianluca e Morena, una vita fatta di semplicità e generosità. Un uomo che nonostante il suo limite visivo è riuscito a superare pregiudizi, difficoltà, andando oltre ai limiti della sua cecità. Tifosissimo dell’Inter l’ascolto delle partite di calcio ha rappresentato da sempre il suo hobby preferito, inoltre l’amore per gli animali gatti e cani, che considerava suoi compagni di viaggio.
La sua famiglia il suo porto sicuro, un marito amorevole e paziente un padre esemplare.
Uomo buono, giusto non solo per la sua famiglia, ma anche per nipoti, cugini, amici che in lui hanno trovato aiuto e sostegno.
Grazie Babbo per averci sostenuto, amato, protetto per più di 50 anni della tua vita, la tua assenza è così assordante nel cuore che ogni angolo della nostra vita tu sei presente. Un amore così non può finire nella morte di un corpo ma sopravvive, NEL TUTTO…. NEL TUTTO CIO’ CHE OGNI GIORNO ci CIRCONDA PERCHE’, TU BABBO RAPPRESENTI IL DONO IMMENSO CHE DIO CI HA DATO.
Con immenso amore Gianluca e Morena